Il Gaslighting: Cos'è e come difendersi
Avete mai sentito parlare di gaslighting? In questo articolo vi spiegheremo come difendersi con l’aiuto di un avvocato.
Il Gaslighting viene definito nell’Oxford dictionary come “the process of making somebody believe untrue things in order to control them, especially that they have imagined or been wrong about what has really happened”.
L’origine di questa parola è da ricercarsi in un'opera teatrale del 1938 intitolata “gas light” (luce a gas, per l’appunto). Nello svolgersi della trama un uomo conduce alla follia la moglie, in modo subdolo e graduale, affievolendo e riaccendendo proprio la luce di una lampada a gas facendo credere alla donna che tutto sia frutto della sua immaginazione, in una sorta di manipolazione costante.
Cosa è il gaslighting
Si tratta di un vero e proprio abuso psicologico che, per la prima volta, trova la propria legittimazione giuridica in una sentenza dell’High Court Judges of England del 20 gennaio 2023 riguardo ad una vicenda che verteva sul diritto di famiglia.
L’avvocata esperta di diritti umani, Charlotte Proudman, che patrocinava la vittima, in un’intervista al quotidiano “Indipendent” ha dichiarato “finally, we have one: gaslighting”.
Finalmente, questo termine è stato utilizzato dai giudici nell’ambito di una causa riguardante il diritto di famiglia perché la Corte investita del caso ha accertato che l’abusante aveva "raped, abused and controlled" la moglie e che aveva tentato di convincere anche il tribunale ed i professionisti che la stessa fosse bipolare, dopo averlo fatto con la vittima stessa e la sua famiglia, attraverso il "gaslighting".
La Corte ha riconosciuto come aggravante il fatto che il marito abusante fosse un infermiere operante nell’ambito della salute mentale e che avesse quindi approfittato della sua posizione di potere, in ragione della sua professione, per indebolire e manipolare la vittima convincendo quest’ultima anche del fatto che innanzi alle altre persone, finanche a degli psicologi a o dei giudici, la sua parola sarebbe risultata più credibile.
Ed è proprio questo ultimo aspetto che assume una rilevanza fondamentale nella misura in cui chi arriva alla consapevolezza di avere subito tale tipo di abuso, teme poi di non essere creduto in ragione della maggiore autorevolezza di chi questa violenza l’ha perpetrata.
Lo scopo ultimo del comportamento di gaslighting è ridurre la vittima a un livello di dipendenza fisica e psicologica, annullandone le capacità di scelta, responsabilità, e autodeterminazione. L’autonomia viene fortemente compromessa sia per quanto riguarda la cognizione che per la sfera emotiva.
Come il sistema giuridico italiano tutela le vittime da Gaslighting
Questo stato di “sudditanza” psicologica viene a creare un circolo vizioso di dipendenza che si autoalimenta e dal quale è difficile uscire anche in virtù dell’inconsapevolezza della vittima di essere tale. Il malessere, che ne deriva, porta a legarsi ancora di più all’aguzzino poiché il soggetto si autopercepisce estremamente fragile e avverte maggiormente il bisogno di appoggiarsi e dipendere.
Tanto più la vittima si sente vulnerabile e insicura, per effetto della suggestione indotta dal gasligther, tanto più si rivolgerà a lui e gli si affiderà facendo richieste di dipendenza.
Si genera così un circolo vizioso in cui la vittima inconsapevolmente porta il carnefice a reiterare il comportamento manipolativo.
Il gaslighter induce la vittima a credere che la realtà che percepisce è distorta e non corrispondente alla realtà oggettiva, continuamente e sottilmente le invia messaggi che la fanno sentire sbagliata, minandone, così, alla base ogni certezza e sicurezza.
Ciò porta, inevitabilmente, all’isolamento sociale della vittima in quanto in tutte la relazioni fondate sul gaslighting, e il gaslighter diventa l’unico punto di riferimento per la vittima.
L’"High Court Judges of England" nella sua decisone ha affermato che "Gaslighting is a form of emotional and psychological abuse. It is a form of manipulation by psychological means that leads the victim to question their own memories and ultimately, their sanity", ovvero una forma di abuso emotivo e psicologico, una forma di manipolazione con mezzi psicologici, che porta la vittima a mettere in discussione i propri ricordi e, in definitiva, la propria sanità mentale e, soprattutto, la possibilità di essere creduta dagli altri.
Da un punto di vista giuridico, in Italia, non esiste né un inquadramento né una legislazione specifica per il gaslighting.
Si ritiene, tuttavia, che le condotte del manipolatore gaslighter possano rientrare nei più ampi articoli del codice penale che puniscono i “maltrattamenti in famiglia” e la “violazione degli obblighi famigliari” e che possono portare all’allontanamento del maltrattante da parte della vittima come forma di autotutela.
Si tratta di una condotta dai confini sfumati, insidiosi e non sempre facilmente dimostrabili, che rendono arduo il compito di tutela legale delle vittime di questa forma di manipolazione psicologica.
Molto in tal senso, può esser fatto attraverso un’opera di prevenzione del fenomeno cercando di fornire alle vittime gli strumenti per una presa di coscienza che consenta di riconoscere e smascherare autonomamente il gaslighter, tenendo conto che spesso le difficoltà sono da ricercarsi nel fatto che tali condotte manipolatorie siano mascherate da atteggiamenti di cura e protezione.
Occorre mettere in atto una tutela che veda coinvolti non solo gli operatori del diritto ma, ancora prima, i sanitari e, più in generale, coloro che si occupano della tutela delle vittime di violenza.